Marconi

Guglielmo

Marconi

Per noi italiani, il premio nobel per la fisica del 1909 è di fatto l’inventore della radio. Per tutto il resto del mondo no … l’inventore delle trasmissioni radio è , secondo la corte suprema degli Stati Uniti e l’alta corte britannica, Nikola Tesla e quindi dopo il 1940 , anno delle sentenze, i benefici dei brevetti vennero riconosciuti a Tesla.


Ma Guglielmo Marconi quindi è un truffatore? Beh no … sicuramente Marconi ha lavorato duramente nella ricerca di una modalità di trasmissione di segnali radio e visto il tempo trascorso poco importa se era o meno venuto a conoscenza delle tecnologie di Tesla, di fatto ha dato un importante contributo, a prescindere che la scoperta sia sua o no; almeno questo è il mio punto di vista.
Marconi era un uomo che poteva godere delle fortune di famiglia e ha potuto investire molto denaro in suoi esperimenti.  La madre, in particolare, contribuì in modo importante alla realizzazione di molti esperimenti del figlio.

Tra le parole che mi vengono in mente per definire Marconi manca quella di ‘inventore’ … questo perchè, di fatto, fu un eccellente tecnico, un pessimo studioso e, al di là delle innovazioni telegrafiche non possiamo attribuirgli un gran chè!

Mussolini e Marconi


Fu probabilmente la propaganda di Mussolini che lo accolse a braccia aperte nel suo partito ad imprimere nella storia il suo nome e legarlo definitivamente al genio italiano che inventò la radio … ma la realtà dei fatti è un po’ diversa e se Marconi non avesse goduto di una straordinaria fortuna (non monetaria, mi riferisco proprio alla benevolenza del destino) probabilmente sarebbe un nome del tutto sconosciuto … … eppure vinse il Nobel.

Tra le righe … … ricordiamoci che Nobel è l’inventore della dinamite … ricordiamoci anche i nomi di chi ha vinto questo famoso premio (per la pace ecc ecc.) e poi tiriamo le conclusioni personali. Molti l’hanno sicuramente meritato … altri … molti altri direi proprio di no.



Augusto Righi

Comunque … Marconi!

Egli si presentò da un suo professore, Augusto Righi, grande fisico italiano che non vinse il Nobel, ma in cambio gli dedicarono un asteroide che porta il suo nome; il buon Marconi spiegò al suo professore che avrebbe sfruttato gli studi e le conoscenze che aveva studiato ai suoi corsi di fisica per trasmettere un onda radio oltre l’orizzonte … addirittura attraverso l’Atlantico.  Righi gli consigliò di riprendere gli studi daccapo in quanto non aveva capito le basi … e gli ricordò che la terra non era piatta! Perchè?

La risposta al motivo che spinse Righi ad essere così sgarbato con Marconi è banale e assolutamente vera ancora oggi: le onde elettromagnetiche si propagano in linea retta e possono attraversare un ostacolo che è più piccolo della lunghezza d’onda. Un’onda elettromagnetica ha una sua frequenza (ad esempio 300 Khz) dalla quale possiamo calcolare la lunghezza espressa in metri (lambda) … per esempio un onda da 300Khz ha una lunghezza d’onda di circa 600 metri; ciò vuol dire che se la mia emissione incontra una collina da 500 metri, ecco che dietro la stessa il segnale sarà ricevibile, se invece la collina è di 650 metri la mia onda ci sbatterà contro e dietro la collina non potrò ricevere alcun segnale.  Marconi spiegò a Righi che si sbagliava … e che le onde elettromagnetiche si propagavano  ma parallelamente al suolo … e che quindi seguivano la curvatura terrestre. Righi, cacciò via Marconi ricordandogli ancora una volta che la terra non era piatta.

Ecco: perchè oggi usiamo i satelliti?

Semplice, semplicissimo … perchè Righi aveva assolutamente ragione ed è impossibile trasmettere (senza ripetitori come intermediari) un onda , o se preferite usiamo il termine ‘trasmissione radio’, oltre le linee dell’orizzonte e, contrariamente a quanto affermato da Marconi, queste non seguono la curvatura terrestre ed hanno bisogno di una triangolazione dallo spazio per raggiungere un punto lontano.

Antenna Cornovaglia Poldhu

 

Sovvenzionato dalla madre Marconi prepara un esperimento di trasmissione oltre oceano di un segnale radio con lo scopo di dimostrare la sua teoria al mondo accademico. L’esperimento fu pubblico e parteciparono giornalisti e personaggi famosi all’epoca. Oggi sappiamo che quell’esperimento ebbe successo e Marconi fu incoronato a leggenda. Nel mentre il mondo scientifico sprofondò nello sconcerto più profondo perchè dei due capisaldi della scienza dell’epoca uno era per forza errato: o le onde elettromagnetiche non si propagano in linea retta o il mondo è piatto. Noi oggi invece sappiamo che il mondo non è piatto e le onde elettromagnetiche si propagano in linea retta… e quindi? come fu possibile per Marconi trasmettere il segnale?

E qui entra in gioco il fato … la fortuna! Marconi era già stato fortunato nel nascere in una famiglia ricca che gli diede la possibilità economica di portare avanti le sue teorie fallaci ma, colmo dei colmi ci si mise anche il tempo! Poco prima dell’esperimento una delle due antenne ebbe enormi problemi in quanto , per via della sua altezza,  l’antenna lato america fu abbattuta da un temporale. Per il ripristino occorrero diverse ore e l’esperimento fu ritardato in ore serali. Oggi sappiamo che durante le ore serali e notturne la ionosfera acquisisce delle proprietà che gli permettono di non essere attraversata dall’onda elettromagnetica (e quindi disperdersi nello spazio profondo) ma anzi di rifletterlo nuovamente verso il pianeta. L’onda emessa da Marconi quindi rimbalzò tra terra e ionosfera come una pallina in un flipper e raggiunse la seconda antenna. Quindi, la teoria di Marconi era sbagliata ma funzionò per caso … lo stesso imprevedibile caso che la scienza , la cui umiltà è pari a zero, non ammette nelle sue teorie. La cosa giusta da dire all’epoca sarebbe stata : ‘ In teoria non dovrebbe funzionare … ‘!
Pensate cosa sarebbe successo se l’esperimento si fosse tenuto in pieno giorno!

Ed ecco quindi che probabilmente Albert Einsten aveva assolutamente ragione a dire :
“La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c’è niente che funzioni… e nessuno sa il perché!”

Leggendo questa affermazione nel caso specifico la pratica di Marconi funzionava ma nessuno sapeva il perchè … e ci arrivammo molti anni dopo!! Per la cronaca il prof. Righi finì la sua attività proprio studiando la ionosfera.

 


Mi rendo conto di quanto sia dissacrante quanto ho fin ora scritto, ma vorrei esprimere sinceramente e soggettivamente il mio giudizio su Marconi perchè non vorrei essere frainteso : ho grande rispetto e ammirazione per l’uomo che, con caparbietà e tenacia, non ha desistito dalle sue convinzioni ed ha osato sfidare, vincendo, la scienza ufficiale. Il fatto che lo stesso Marconi proponeva un idea sbagliata, se ci si riflette un attimo, non ha molta importanza se pensiamo che dopo di lui ci fu la radio e capimmo cos’è la ionosfera. Se lui non avesse provato, pensate che qualcun’altro avrebbe investito denaro e tempo su un qualcosa che ‘ non poteva funzionare’? Da questo punto di vista Marconi è più un eroe che un inventore … Marconi è la dimostrazione pratica che chi studia ed applica ogni singolo aspetto conosciuto di un certo fenomeno probabilmente non scoprirà mai nulla su quel preciso fenomeno ma, per caso, aiuterà qualcun’altro a scoprire qualcosa su un fenomeno di cui non sa nulla. Quante sono le scoperte fatte per caso? Moltissime!! Potremmo riassumere dicendo che ogni teoria ed esperimento è basato su evidenze che approssimano per semplicità di analisi la realtà; gli scienziati più bravi sono quelli che riescono a isolare un fenomeno escludendo tutto ciò che è irrilevante o che almeno sembra essere irrilevante … riassumendo ulteriolmente, al costo di diventare quasimodiano : la teoria è un approssimazione della realtà! E Guglielmo Marconi l’ha dimostrato!!

Sono pochi gli scienziati e gli studiosi che riescono a tenere la mente aperta ed a considerare ciò che ‘non è possibile’  … … ok, non generalizziamo … ci sono aspetti che possiamo dare per certi al 99.99999% … ma altri solo al 95% ( per esempio) … e quel 5% di casualità, fortuna, ignoranza (chiamatela come volete) non potrebbe celare una scoperta incredibilmente utile? E’ forse il caso di evitare di dire che alcune cose sono ‘impossibili’? Possiamo provare a dire che determinate cose sono altamente improbabili , che ‘in teoria’ non funziona ma ‘in pratica …’ invece di sentenziare e alzare muri invalicabili?

E’ possibile viaggiare nel tempo? … è improbabile!
Esistono gli alieni sulla Luna? … in teoria no!
E’ possibile deviare il campo gravitazionale terrestre? …non lo so!

Ecco, con risposte del genere, tutto sommato lasciamo quel 5% di possibilità al Marconi che verrà!!

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